Luoghi Giuoiosi

La madre giuoiosa è anche girovaga nella sua città e viaggiatrice nel mondo (più o meno), ma in quali condizioni subisce questo evento?
Indovinate?
Prendere un autobus, andare in un negozio, visitare un museo, sono tutte azioni che esseri normali (single) compiono con molta naturalezza, ma per noi “diversi” tutto questo diventa troppo complicato!
Questa sezione non vuole scoraggiare i genitori di buona volontà ad affrontare il mostro della libera uscita, ma semplicemente avvisare dei pericoli e giuoie che il soggetto in questione potrebbe incontrare nel suo percorso.

ATTENZIONE: Ovviamente, come sempre, si consiglia a soggetti desiderosi di maternità/paternità di allontanarsi il più possibile da questa sezione se non che da questo blog!

 

AH VENEZIA – Le insidie della Biennale

Ce lo porto il bimbo o no? Sarà adatto a un bimbo? Che facciamo , ci andiamo o meglio lasciar perdere ?
Ci andiamo o no?
Ci andiamo o no ?
Ci andiamo o no?
Ci andiamo o no ?
Questa è la domanda che a palla ti gira e ti rigira in testa ogni volta che c’è qualcosa da fare .. Perché tu genitore di un bimbo di due anni lo sai bene che ogni uscita non sarà mai un successo al 100% (a meno che non lo porti al parco sotto casa) ma quello che vuoi evitare è la catastrofe .
La biennale a Venezia? Ma siiii andiamoci , ci sono le barche .
A lui le barche piacciono un sacco.
Poi ci porteremo colori, libri, il suo puzzle preferito, la palla per giocarci nei tempi morti e tutta la famiglia PIG formato gigante, che noi senza quella non facciamo niente.

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Decontestualizzazione del pennarello

E scegliamoci un posto per dormire fuori porta lontano dagli schiamazzi dei turisti cafoni.
Ecco appunto le barche. Ci abbiamo speso l’80% del nostro tempo.
Primo perché il posto fuori porta era a 40 minuti di traghetto da Venezia. Secondo perché scegliere la direzione sbagliata di un traghetto a Venezia vuol dire impiegare 2 ore a raggiungere un posto!
Ma a lui le barche piacciono .. Lo entusiasmano, lo caricano di un’energia tanto grande da dover essere rilasciata appena superato il ponte. Che poi sarà stata st’energia o semplicemente la voglia riscoperta Di interagire col mare… Sta di fatto che al mare abbiamo regalato i nostri colori e la palla.

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Mammaaaa mi prendi la pallaaaaaa!

Peppa pig è finita nel cesso di un bagno pubblico. E lì ho guardato mio figlio come se vedessi un mostro. “Ma come, ci dormi con Peppa?!?!”

 

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Peppa sperimenta il water

Sì sì alla Biennale ci siamo stati certo.
Alla velocità della luce abbiamo visto le opere , perché si poteva guardare e non toccare e chi glielo spiegava a lui. “Corri corri, guarda al volo quell’opera a sinistra … Mmm mi sembrava interessante quella cosa appesa al soffitto nella stanza precedente …. Mmm madó che freddo qui cambiamo stanza, … Ma dici che sti 200 coltelli incastrati tra di loro sul pavimento possono essere pericolosi?”
Grandi gli organizzatori del festival per aver collocato lo Spazio di intrattenimento famiglie alle fine del percorso, così le famiglie ci arrivano ormai isteriche e i bimbi strafatti dalla noia e pronti a dormire.

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Uno speciale ringraziamento agli organizzatori!

Il momento migliore del week end è stato il viaggio di ritorno in treno. Lui ha dormito tre ore e io ho letto un libro!!! Aahhh finalmente l’attimo culturale è arrivato.

 

 

CONSIGLI STRA-UTILI:

  • Entrare nell’ottica che la Biennale di Venezia più che un luogo che sprizza cultura da tutti i pori sarà un luogo sprizzante di luoghi nascondiglio, adatti ad una strega di mezzanotte!
  • Evitare di far portare giocattoli o oggetti di valore a vostro figlio, a meno che non create un sistema reticolare da legare intorno alla vita del bambino, altrimenti tutto andrà nel fondo del Gran Canal.
  • Partire con uno stato mentale diverso da quello della gita scolastica delle medie.
  • Dire al vostro compagno che il weekend romantico ve lo fate un’altra volta e guardare Venezia con occhi diversi.

LIVELLO DI DIFFICOLTA’ (1-10):
7

LINK UTILI per chi se la rischia:
http://www.labiennale.org/it/arte/educational/

Written by: Madre Giuoiosa 2 

Ovo – Intuizioni #4 (favole di ordinaria follia)

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Ritorniamo un po indietro…
Mi piace ricordare la mia gravidanza, specialmente quando mi lamentavo della stanchezza provocata dal peso… Ora prenderei una macchina del tempo e tornarei a due anni fa solo per darmi 4 pizze in faccia!

Ma il momento più bello fu la scoperta del sesso, con i circa 5 mesi di lavaggio del cervello nei confronti del futuro padre giuoioso. Infondo la sua speranza è sempre stata quella di portare prole maschile agli spalti dello stadio. Così la mia era tutta una tattica per non chinarmi se mi fosse caduto un fazzoletto, in fondo portavo in grembo l’erede maschio! (Concetto ormai arcaico, ma di fondo in voga in molte famiglie contemporanee).

La dottoressa annunciò con voce forte e chiara il sesso femminile, ma dal paravento in fondo la stanza una voce strozzata pronunciò queste parole:

“Dottoressa è sicuro? E’ confermato?”

Non era uno stagista alle prese con l’ecografo impazzito, bensì il padre giuoioso che vedeva tutta la sua vita crollare in un attimo, attaccato ad un poster dei One Direction sul picco di un dirupo…

Bhe in realtà anche io c’ho messo un po per la ripresa, ormai ero troppo immedesimata nel ruolo della mamma del Masculo, però quando ho realizzato che le mie frustrazioni giovanili le avrei potute riversare su mia figlia, tipo non aver mai giocato a Bowling con la minigonna.. La giornata prese una piega differente!

Auguri e figlie femmine, amanti dei One direction, Kolor e chi più sfighe ne ha ne metta!

Bella!

Come fai fai… sicuro fai una caxxata!

Lo so sono una madre di merda, non ho dedicato abbastanza tempo alla mia piccola creatura giUOiosa, il nostro blog…
Ma mica solo voi siete stanchi di questa vita pre-vacanziera, ogni movimento è rallentato con 50 °C, pensa tu ad elaborare pensieri sagaci e trasportarli su un video… Comunque dopo questo articolo Ciaone, vi darò giusto qualche informazione sporadica circa i cazzi miei e della mia prole.
In fondo ci eravamo chiariti fin dall’inizio, non sono per i rapporti duraturi e soprattutto costanti, come vorrebbero farci credere social media manager e web marketing.

Tornando a noi, il titolo è abbastanza chiaro, no?
Vorrei concludere l’anno scolastico con uno dei più grandi dilemmi umani: Ti puoi arrovellare, sviscerare, analizzare, castrare, catalogare, martoriare,
Tanto non sarai mai un genitore perfetto!!
Voglio dire, il mio non è uno stato di rassegnazione, ma semplicemente una presa di coscienza.
Avete mai conosciuto dei figli che sono cosi soddisfatti dei genitori, come uno potrebbe essere soddisfatto dei commessi della apple?
IO NO, forse solo a tratti altalenanti con flussi alternati di giUOie e Dolori.
Ti puoi fare a strisce, ti puoi fare la plastica e diventare come Nicol Kidman, in una moglie perfetta, ma tanto loro il difetto te lo trovano e ti odieranno a vita.

Categorie:

IL GENITORE MEDIO:
E’ un po come l’Italiano medio, ha quelle due tre cose che non gli puoi toccare tipo il telecomando, l’aria condizionata e il taglia erba, per il resto figlio mio basta che porti un bel sei democratico a casa e sta tutto a posto.
TUO FIGLIO TI RINFACCERÀ:

  • La vita sentimentale con tuo marito, che non è stata abbastanza travolgente e non avete mai pomiciato davanti a lui, per cui avrà sicuramente scompensi relazionali con l’altro sesso.
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“Qui mio padre dopo che gli ho detto che volevo fare nuoto. Il trauma dei spostamenti in macchina non l’ha mai più superato”

IL GENITORE ALTERNATIVO:
Si nasconde dietro la veste del tranquillone, in realtà è un dittatore culianrio, guai a trovare dentro casa sua una merendina a base di cioccolato ed olio di palma, appena il figlio si avvicina ad una scatola che potrebbe vagamente somigliare ad una televisione, il genitore alternativo taglia tutti i contatti con la realtà e manda il figlio un mese dentro uno shantaram indiano.
TUO FIGLIO TI RINFACCERÀ:

  • Non solo tutte le schifezze varie che non gli hai fatto provare nella sua vita, tipo il Mars fritto, ma diventerà uno stripteaser alcolizzato nel famoso triangolo pubico della città di Edimburgo.
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“Mamma mentre sceglie gli ingredienti per la mia torta di compleanno”

IL GENITORE SPORTIVO:
In realtà è un cazzo di sadomasochista pari allo switch con disturbi di personalità… butta il figlio nelle situazioni più assurde, tipo gara di triatlon con 50 C° in Azerbaijan a soli 8 anni.
TUO FIGLIO TI RINFACCERÀ:

  • Assenza di trascuratezza totale nella sua vita e soprattutto assenza di fancazzismo domenicale.
    Sicuro avremo allevato un futuro Sofà-specialist e un classico “prendo la macchina pure per prendere il latte sotto casa”.
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“Io e papà mentre mi spiega come si rompre un braccio con la mossa gay-friendly”

IL GENITORE OPPRESSIVO:
Non ha neanche bisogno di troppe spiegazioni, rompe i coglioni per qualsiasi cosa.
TUO FIGLIO TI RINFACCERÀ:

  • TUTTO TUTTO, MA PROPRIO TUTTO!
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“Io e Mammà mentre pasteggiamo!!”

IL GENITORE HIPPIE:
Della serie “Ma fa un po come cazzo te pare” perchè devi essere autonomo, in realtà il figlio in questione non mangia da 2 settimane.
TUO FIGLIO TI RINFACCERÀ:

  • Dei pasti costanti e diventerà tutto quello che tu non avresti mai voluto per lui, o un contabile o un banchiere, ovviamente per dare ordine alla sua vita.
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“Questa è una foto dei miei genitori al mare… anche se ancora non ho capito bene quali siano!”

Logicamente io per non sbagliare faccio un mix di tutte le tendenze qui sopra elencate, così tanto per non sbagliare e un giorno rinfacciare io qualcosa a lei … Guarda un po se ci prendo, e mi toccherà scrivere un bel libro di pedagogia?

Già mi odia... si vede!

Già mi odia… si vede!

Comunque auguro buona disperazione estiva a tutti noi martiri sulle spiagge sia italiane che straniere, perchè per noi non ci sarà mai più un inizio di una vacanza ma soltanto il conteggio per l’inizio della scuola.

Bella mamma di padella!

Se davo retta a mia Madre… a quest’ora ero madre di tre mostri!

Allora partiamo dal principio, le MADRI NON HANNO SEMPRE RAGIONE, secondo la mia il parto è un mal di pancia da ciclo “un po” più forte (qui porca miseria non c’è la faccina di wazup con gli occhi sbarrati?)

Tutto è cominciato appena le ho dato la lieta novella e dopo grandi sorrisi e abbracci partono le Chiuse di consiglio spietato pre-nascita, che possono durare interi pomeriggi intervallati, da shopping di tutine bruttissime fuxia a pallini verde cocomero.

1.a Il parto secondo Mia Madre
MM: Ma si… il parto non è che un mal di pancia un po più forte rispetto al ciclo!
Io: Ah si?
MM: Si! poi verso la fine quando esce, non si sente niente!
Io: Veramente?
MM: Si si! L’episiotomia non senti nulla…
Io: Vabbè allora ‘na cazzata sto parto… tutti che fanno sto casino! Esagerati!

1.b Il parto nella realtà
– Forse il mal di pancia da ciclo un po più forte è quando capisci che il tuo compagno ha preso la valigia dell’ospedale e si è dimenticato le chiavi del lucchetto a casa e ti fa salire cosi tanto il sangue al cervello, che il mal di pancia si trasforma in qualcosa di superiore… ma niente a che fare con quei terrificanti momenti intervallati da alti picchi, chiamati contrazioni.
– Alla fine non senti niente? Ma io te meno
– No l’episiotomia non senti niente, perchè ora va di moda donna ti devi squarciare da sola w la natura w il rispetto dell’ambiente w il dolore

Adesso è nato il nipotino e siamo tutti felici e contenti, anche perchè tua madre ti ha detto che tu eri una santa, una bambina con le ali.
Quindi il peggio è passato:

2.a il neonato secondo mia Madre
MM: Tu dormivi tutta la notte. Non hai mai pianto. Pensa che noi ti portavamo al cinema e a teatro a 2 mesi.

2.b Il neonato secondo la realtà
– Il neonato nella realtà oltre a non dormire tutta la notte fino all’anno di età, ti apre le orecchie con pratiche da film Hostel, con il suo delicato pianto, se non lo vai a prendere. Eh si il cinema e il teatro lo sai quando lo rivedi? Quando Woody Allen farà un film sulle Winx!

3.a Lo spazio vitale del neonato secondo mia madre
MM: Io dove ti mettevo stavi… e poi andavi con tutti, hai cambiato più babysitter tu che Paris Hilton e guarda come sei cresciuta bene.
Io: Bha, se lo dici tu…

3.b Lo spazio vitale del neonato nella realtà
– Nella realtà il neonato è già dotato di gambe e braccia, ditelo a mia madre, ed anche se i suoi arti non hanno una muscolatura da H.Bolt hanno pero il cervello di un ninja e sanno strisciare, rotolare e catapultarsi.
Babysitter? Ma se prima di farla entrare in casa deve superare le prove della confraternita americana Skull e Bones.

…Alla fine poi ho scoperto che parlando con donne con età uguale o maggiore di 60 anni, hanno tutte la stessa visione paradisiaca dei propri figli. Allora mi sono spiegata che le opzioni potevano essere solo tre:

  1. Facendo un paio di calcoli veloci, non ci vuole molto a capire che la generazione in questione ha fatto parte di comunità hippies e quindi probabilmente i ricordi di tali sono abbastanza volubili.
  2. Sempre per i calcoli di prima, quasi tutti i soggetti in questione hanno fatto un viaggio in Mexico ed hanno fatto abuso di Peyote e un pezzetto ce l’hanno lasciato nel biberon.
  3. Ultima opzione, meno credibile, esiste un tacito accordo tra madre natura e tua madre, che impedisce di riferire alla propria figlia la maledetta verità del neonato, per la salvaguardia della specie.

Solo su una cosa c’ha preso… che ho vomitato tutte e nove i mesi!

La scala dei valori di Merda

Ed anche oggi ve beccate un bello schemino!
Che Dire, è la prima cosa che ti Dicono appena tuo marito/ compagno/ fidanzato/ amichetto/ conoscente ha seminato il fiorellino:

D’ora in poi cambierà tutto! Tutto quello a cui tenevi prima, non avrà più valore! Solo tuo figlio e le sue esigenze conteranno…

Generalmente la frase proviene da una neo-mamma sadomasochista! Tra cui io… Ci trovo un non so che di liberatorio nel spiattellarlo ad una qualsiasi donna gravida! Comunque è vero, Cazzo! Praticamente funziona così: Se prima mettevi al primo posto il sonno nella tua scala dei valori (anche prima di Tua madre ovviamente), adesso andrà al 349° ma non per tua volontà! Se prima adoravi annusare un bel trancio di pizza, adesso adori odorare il didietro di tuo/a figlio/a perchè appena la fa è una festa a casa, dopo la sua stitichezza settimanale.

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L’altro giorno, quando mia figlia ha defecato per la prima volta nel suo apposito contenitore, sono esplosa dalla Giuoia, a tal punto di svegliare il padre giuoioso con il vasino ancora pieno in faccia! Ed è lì che ho avuto la visione, l’illuminazione: La mia scala dei valori è cambiata, al primo posto ora c’è l’evacuazione! Una volta si Giuoiva in questo modo se lo spaccino te mandava bene col fumo o il bar sotto casa si sbagliava a darti il resto con 10 euro di più… Adesso invece ruota tutto intorno all’evoluzione del cibo in tutti i suoi stadi, dall’ingestione all’espulsione. Ovvio, perchè è legato alla sopravvivenza ingestibile di tuo/a Figlio/a.

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La prima cacca giuiosa

Insomma che non si dicano stronzate del tipo: “Ma io sono la stessa di prima. Faccio le stesse cose di prima. Tengo alle stesse cose di prima”
Si prima che un melone uscisse da una cruna di un ago…
E’ normale che il melone diventi il centro delle nostre attenzioni, è candido, fresco e pesa abbastanza da metterlo in un marsupio e portarselo con se, finché non diventa una anguria gigante e ti comincia a sputare semi per tutta casa.
Comunque non sei la stessa di prima, perché hai sempre i capelli aggrovigliati e le unghie delle mani come rappresentava T. Burton il suo protagonista J. Depp. Come fai ad essere la stessa di prima, se ti presenti così in giro, vuol dire che hai tirato fuori una bella faccia da culo!
E di conseguenza la tua scala dei valori sposta la sua asticella da Ceretta ogni 15 gg a Decespugliatore ultimo modello ogni due mesi!

Vi rendete conto che c’ho messo due settimane per scrivere quest’articolo! Scusate quest’anno all’anguria si è aggiunto un insolito odio nei confronti del clima estivo. Ecco infatti un altro punto, se una volta ero così giuoiosa con l’arrivo dell’estate ora mezzo che la odio: ho due di pressione, già sono sudata da quando mi sveglio (anche perché rincorro qualcuno per tutta casa la mattina solo per infilare un paio di pantaloncini) e poi prendo pure il magnesio, ma niente… Na vecchia!

Ps:Questo articolo lo dedico al nascituro Matteo e alla sua Gioiosa Mamma, che ho tranquillizzato tantissimo nel periodo pre-parto ahaha

– Pausa – la madre giuoiosa va in vacanza?

Ti piacerebbe

Ti piacerebbe un giorno andare a comprare quelle famose sigarette che ti fanno sparire in un’altra dimensione e portati pure a Pozzuoli per mezza giornata?
Ti piacerebbe che un giorno bussasse a casa un venditore porta a porta della Folletto e ti facesse una presentazione del prodotto pulendoti tutta casa, ma tu lo liquidi con: “Si caro, ma a me è proprio il concetto di aspirapolvere che non convince”?
Ti piacerebbe che tua figlia di quasi due anni entrasse in un vortice spazio temporale, per catapultarsi nel 2040 e tralasciare tutte le fasi: “Oddio il ciclo”; “Oddio i brufoli”; “Oddio mi ha guardata”; “Oddio proprio ti odio”?
Ti piacerebbe che il tuo compagno arrivasse da un giorno a un altro senza preavviso e ti dicesse: “Ho comprato due biglietti per andare alle terme”, senza nessuna organizzazione che prevede raccomandate per i nonni, per il nido, per il portiere, per il macellaio…?
Ti piacerebbe spaparanzarti sul divano, con il dominio del telecomando, e con il tuo compagno e tua figlia chiusi in una gabbia di vetro che ti guardano con odio?
Ti piacerebbe metterti quei bei pantaloni comprati al volo sulla bancarella, ma il tuo occhio da lince ti ha fatto prendere una misura in meno, cosi li passerai a tua figlia quando avrà 18 anni, perchè ora non ci pensi neanche a perdere mezzo kg?

Insomma ti piacerebbe e invece non è cosi, perchè altrimenti sarebbe il tuo giorno fortunato… E io qui di fortunato vedo solo il lusso di trovare alla prima botta un posto sotto casa!

Buon sincero positivo Lunedì a tutti…

545224_10201645482520453_1069782215_n Illustration by: Matthias Seifarth  http://matthias-seifarth.com/#

Il giardino delle madri suicide

Salve Martiri,

Scusate l’attesa, ma il weekend mi ha donato dei fantastici momenti in compagnia, non di uno, non di due, ma ben di tre belve non addomesticate, che hanno pervaso per 36 splendide ore la mia lussuosissima dimora di circa 50 mq.
Che dire, abbiamo passato momenti intervallati tra dialoghi di circa 40 min di un certo spessore – Lui: “Si”e Lei: “No” –  tra mia figlia e il suo nuovo “amichetto” o anche a chi salta più in alto dal letto per arrivare al piano dell’inquilina di sopra.
Fatta questa premessa e compreso il mio solito, se non peggiorato, stato d’animo, mi sto riprendendo e fantasticando sulle famiglie numerose, che per me sono composte anche semplicemente da 4 persone.

Dicevo, fatto questo preambolo, mi ero ripromessa di toccare un argomento di un certo livello, che ci accomuna tutti già nei primi mesi di vita:
L’uscita pomeridiana al parchetto sotto casa
Come ogni cosa ed anche questa, all’inizio ha un non so che di piacevole, ma potrà andare solo che a peggiorare. Nei primi mesi di vita il soggetto in questione può rimanere dentro il suo apposito contenitore, o anche stare in braccio alla madre giuoiosa o addirittura stare seduto sul praticello, con qualche giuoco da sballottolare o qualche filo di erba da tirare, senza che tu possa fare alcuno sforzo. Queste, quindi, sono ore di libertà, dove puoi respirare un po di aria fresca, non la gattabuia che ormai è diventato il tuo appartamento. Avrai anche la libertà di parlare con persone della tua età, o forse qualche anno di più, perché sicuro ti sei accollata la simpatica vecchietta di turno, che non sa tenersi nulla per se, neanche le fantastiche avventure delle sue emorroidi grandi come una casa dopo il suo sesto parto.

L’attività  si trasforma da leggera a media difficoltà, quando il sempre tale soggetto comincia ad avere l’esigenza di attenersi sulle proprie gambe, ma non in maniera completamente autonoma, ma con l’ausilio delle braccia delle madre, per cui ti trasformi in un’altalena gobba, pronta a sorreggere l’uccellino di 9 kg lungo tutto il perimetro del parco.
La fortuna ha voluto che il parco vicino casa tua è entrato nella top ten dei parchi più grandi della città.

La media difficoltà si trasforma in altissima, quando i vecchi 9 kg, ormai quasi 12, hanno imparato a tenersi sulle proprie gambette, fino a volteggiarsi nell’aria come un piccolo Roberto Bolle impazzito.
Insomma qui inizia la guerra!
Tuo figlio comincia a prendere le sembianze di Alex in una versione di un metro più bassa:
11108209_995993033758057_8649207067017073211_nE con il suo bastone si fa largo nella mandria di bambini per accaparrarsi posti in prima fila per lo scivolo, ma ovviamente non quello adatto alla sua altezza, ma quello per gli adulti. Probabilmente c’è un accordo segreto tra mia figlia e il fisioterapista, curatore dei miei mali dorsali, il quale in cambio dei tremendi sforzi dannosi per la mia schiena, corromperà la suddetta con degli attraenti giochi splatter.

L’altalena però è la più ambita, anche da noi madri, per lo meno devi solo spingere con un solo braccio i 12 kg, seguendo un movimento ondulatorio, Fatica: bassa. La difficoltà sta solo nel piazzarti per circa 10 minuti lì davanti, con tua figlia che rischia la vita almeno 30 volte passando davanti l’attrezzo infernale in movimento e pronunciando la falsissima frase: “No non ti preoccupare lei sale dopo”.
E’ arrivato il momento, ora tocca a voi e lei se la pavoneggia!

Ma in fondo non sono solo i nostri figli che cominciano la loro arrampicata sociale, verso l’ultima vetta del quadro svedese, siamo anche noi che dobbiamo fare un po di pipì sul territorio per difenderci la nostra panchina verde pisello!

ps: Comunque l’esperienza più traumatizzante di parco è stata quella del giardino zoologico: tour di 6 h (dalle 9 alle 15) durante il quale gli animali sono stati un piccolo dettaglio a confronto delle braccia di mammà.
Ma questo è argomento da rimandare a prossima lettura.

Arrivederci & Grazie

ATTENZIONE!

Questo blog ha l’intenzione di distruggere l’immagine del genitore convenzionale e darne una peggiore.

Metti un po di esaurimento, aggiungi tanta sonnolenza, un water come contenitore per giocattoli ed infine un pizzico di misera creatività.

BENVENUTI PROCREATORI NEL VOSTRO “FANTASTICO MONDO”